La biblioteMaira sta leggendo

giovedì 30 giugno 2011

Country road take me home.....

Cantare a squarciagola in macchina scaccia via ogni tensione; quando poi John Denver mi sbuca fuori per caso a due chilomentri da casa e nel buio della notte mi accompagna con una delle canzoni che toccano le mie corde più profonde, la stanchezza lascia il posto a un sentimento di gioia; e se mentre strillo un riccio mi attraversa la strada facendomi fermare ad ammirarlo, la gioia diventa pace perfetta con il mondo. La giornata di ieri si è chiusa così, al ritorno da una cena a base di gnocchi boemi in compagnia del club degli allegri bibliotecari.
Degna conclusione di una giornata movimentata: di pomeriggio sono iniziati in biblioteca i laboratori teatrali per i bambini: abbiamo rischiato di doverci accollare il mantenimento di un paio di bambini, ma alla fine tutto è andato bene e i genitori sono venuti a recuperare tutte le loro creature!
La mattina è tornata, dopo un mese di assenza per viaggio di nozze, la maestra di Frantoio e così lui ha potuto portarle il nostro regalo. Quando l'ha vista è stato un momento molto intenso, anche perchè non aveva visto la sua macchina di fuori e quindi si aspettava che non ci fosse ancora.
Per Serena abbiamo preparato tre cuori: uno è quello che ho postato un po' di tempo fa, uno è un modello che ho trovato su una rivista (spedisco volentieri se qualcuno fosse interessato) e il terzo è il cuore di Frantoio, colorato da lui medesimo con notevole impegno.
 


Tutti hanno nell'imbottitura della lavanda e l'insieme lascia un profumo che posso solo lasciarvi immaginare. Promemoria: esercitarsi con i pizzi...è il primo che sforno e ho fatto un po' di fatica a capire delle parti dello schema.

domenica 26 giugno 2011

Guerra simulata...idiozia reale!

Questa mattina siamo partiti con dei nostri amici per una passeggiata a Sopramonte su un sentiero che attraversa delle fortificazioni della grande guerra (forte Camponzin) per una tranquilla passeggiata con i bambini in mezzo ai boschi. Appena imboccato il sentiero ci viene incontro un gruppo di militari in tenuta mimetica. Pensando che fosse in corso qualche esercitazione siamo rimasti un po' esitanti (anche perchè militari in tenuta da guerra con armi spiegate non sono proprio uno spettacolo che vogliamo offrire ai nostri figli) finche non si è avvicinato uno e ci ha detto: "Non preoccupatevi è in corso una partita di softair."  
?????
Ci guardiamo perplessi mentre lui cerca di convincere i bambini che è un gioco e che è tutto finto. "Se proseguite nella camminata parlate forte e non preoccupatevi se qualcuno vi spara. E' tutto finto e non fa male."
BRUTTO £$%&§&%$$£" !!! POSSIBILE CHE DOBBIAMO TOLLERARE CHE TU E UNA BANDA DI SQUILIBRATI POSSIATE SPARARE ADDOSSO AI NOSTRI FIGLI????
Ho fatto una ricerca su internet ora e ho scoperto che questo bel gioco si chiama guerra simulata  (beccatevi un video): praticamente una banda di esaltati coperti di armi con maschere e tenute mimetiche se ne va a piede libero nei NOSTRI boschi giocando a fare la guerra.
Sono semplicemente indignata.
Giocare alla guerra?

GIOCARE ALLA GUERRA? 

Possibile che non ci sia nessun rispetto per chi la guerra l'ha vissuta veramente e magari è pure morto in quegli stessi boschi?
Muoiono bambini nella guerra. 
Muoiono speranze nella guerra.
Muoiono uomini e donne disarmati, maciullati dalle bombe nella guerra.

E tu, essere amputato di cervello, mi dici "Abbiamo quasi finito. Io sono morto!"? I tuoi neuroni sono morti, non tu. Tu cammini con la tua mitraglietta in mezzo ai nostri boschi, mentre noi dobbiamo rovinare il silenzio che amiamo, per non farci sparare.

GIOCARE ALLA GUERRA?
Spendendo migliaia di euro in divise e armi mentre nelle vere guerre la gente muore di fame.
Violentando gli occhi dei nostri bambini cui abbiamo dovuto spiegare che è un gioco da grandi.

Non siamo scappati, non gli abbiamo lasciato il campo libero: abbiamo combattuto anche noi la nostra guerra e forse un po' l'abbiamo vinta, dato che qualcuno ha mostrato timidi segni di vergogna sotto i colpi delle nostre battute. Ci siamo visitati tutte le grotte e i camminamenti facendoli spostare, mentre loro smaniavano di ricominciare il loro gioco. Abbiamo attraversato la "terra di nessuno" raccattando i cadaveri della loro dignità. Abbiamo fatto un tranquillissimo pic nic in mezzo alle ronde, salutandoli amabilmente mentre passavano e cercando di resuscitare il "dead man walking".
Qui non c'è la guerra, per fortuna. 
Se vi piace tanto andate a cercarla dove purtroppo c'è...e forse quando (e se) tornerete a casa giocherete con i lego. Per costruire invece di distruggere.


giovedì 23 giugno 2011

Brugingband

L'altro giorno sono andata a prendere Brugola alla scuola materna: ho seriamente pensato di restituirla per evidente scambio di persona ancor prima di arrivare alla macchina! Ha iniziato a martellarmi con: "andiamo al tabacchino e mi compri gli shocking bands perchè ce li hanno tutti i miei amici". Insistenza e insoliti capricci...sì sì, decisamente me l'hanno scambiata all'asilo. Ho cercato di spiegarle che le cose che hanno tutti non sono sempre belle, che non le compro nulla quando fa i capricci, che, che e che. Niente da fare. Irremovibile!
Allora ho aggirato l'ostacolo: l'ho portata da Ivana, la mia supermerceria preferita, e ho comprato dei bei fili di caucciù dei colori che hanno scelto i bambini. Siamo arrivati a casa, ho aperto la mia magica scatola raccattabazzecole e ho svuotato in una ciotola tutto il suo magnifico contenuto (la Feccia, come la chiama mio marito): perline, palline, bottoni e chincaglierie varie salvate da dismissioni di vestiti e dalla rottura dei miei preziosi gioielli, con la scusa che tutto torna buono prima o poi (a volte ragiono come mio nonno Rino). 

 
Ai bambini si sono illuminati gli occhi: Brugola si è creata un Brugingband e Frantoio una collanina da ometto. Da allora la bimba non si è più tolta il braccialetto...all'asilo tutti lo vogliono, ma non lo possono comprare, e per me è stata una piccola vittoria contro la pubblicità rovinabambini.
Purtroppo le perline di legno si stanno rovinando a forza di bagnarle; niente paura! Domani le grattiamo con la carta vetrata sottile e poi le coloriamo come vogliamo...così i bambini imparano che non tutto quello che si rompe si butta subito via, che si può aggiustare e riciclare. E nel frattempo ci divertiamo sicuramente di più che a entrare in un negozio, barattando soldi per cose tutte uguali.
 
Ho una puntualizzazione da fare sul post del colibrì. Ringrazio Anna che ha commentato così:
 
Cara Tartamaca, io sono appassionata nel mio piccolo di natura, animali ecc.ecc. e questa faccenda del colibrì mi ha incuriosita molto....e cosa scopro? Che il colibrì non vive in Italia allo stato naturale...e allora come si spiega la tua visione?
Esiste la cosiddetta falena colibrì che è probabilmente l'animaletto che ha visitato i tuoi fiori. Puoi veirificare qui:
http://it.wikipedia.org/wiki/Macroglossum_stellatarum
ciao!!!

Ho imparato una cosa nuova e ne sono felice. Devo però confessarvi in segreto una cosa: io sono terrorizzata dalle falene!!!! Per cui ho deciso che per me il mio amico si chiamerà sempre e solo Colibrì (nome proprio con la C maiuscola!), per non rovinare la nostra amicizia di vecchia data!

domenica 19 giugno 2011

Libertà...

Ieri sera ho finalmente finito di leggere il mio primo e-book. Sarà l'emozione della prima volta, ma devo dire che ho lasciato il libro con un certo movimento di ingranaggi cranici. Ho spento la luce e la mia testa ha iniziato a pensare, pensare, pensare. Non ho mai letto niente di Franzen, non amo particolarmente la letteratura americana piena di personaggi problematici e di situazioni grigie. Nonostante la mia prevenzione il libro mi è piaciuto: i personaggi mi hanno calamitata nelle loro storie difficili suscitandomi sdegno, simpatia, ribrezzo. Probabilmente proprio quello che l'autore voleva regalarmi, toccando alcune corde particolarmente sensibili del mio meccanismo interiore.
La cosa che mi ha lasciato un senso di vuoto è la concezione di LIBERTA': tutti i personaggi sono infelici mentre cercano di essere liberi, mentre cercano di fuggire ai legami seguendo solo il proprio piacere. Solo quando toccano il fondo, capiscono che la mancanza di legami non coincide con la libertà, ma con la solitudine. Uomini e donne imperfetti, impuri, senza cuore a forza di farlo a pezzi; uomini e donne che si difendono ferendo gli altri e che non sanno difendersi da se stessi; uomini e donne che compiono errori a mucchi, ma riescono ad arrampicare fino alla cima del mucchio per guardare oltre.
Uomini e donne. 
Libertà che si intrecciano e che si limitano a vicenda.

E per me cos'è la libertà? Difficile da dire, ma alcune cose sono fondamentali:

AVERE QUALCOSA (E QUALCUNO) DA AMARE

AVERE ALMENO UN AMICO DI CUI FIDARSI CIECAMENTE
  
AVERE METE RAGGIUNTE, SENTIERI DA PERCORRERE CON FATICA E NUOVE DESTINAZIONI VERSO CUI VOLGERE IL CUORE.
Legami tanti, fatica a volte, ma niente noia e molte soddisfazioni...