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giovedì 2 agosto 2012

"Sacrificio" e la nuova strada

Noi bibliotecari, si sa, siamo campioni olimpici di ginnastica culturale fantasiosa: ci slanciamo sulle parallele di bilancio e aspettative, che non si incontrano mai; piroettiamo con alterni umori tra "Il Signore degli anelli" di Tolkien e "L'anello" di Danielle Steel; saltiamo sui cavalli dei best seller per cercare di afferrare qualche libro sconosciuto, che se ne sta lassù, nell'Olimpo della piccola editoria; facciamo i salti mortali tripli per movimentare il deserto dei Tartari che ci circonda. 
Quando ci capita di imbatterci in qualche idea culturale innovativa siamo attirati come le api dai fiori (o come i tafani dalle mie gambe, paragone più calzante in questi giorni). Proprio per questo quando sono incappata nel bando per i provini di "Sacrificio", mi sono lasciata prendere all'amo dall'idea di superare il campanilismo e di mettere in scena uno spettacolo trentino di alto livello, con competenze selezionate e obiettivi ben definiti.
Dopo il primo colloquio selettivo, per il provino mi è stato chiesto di visionare il "Re Lear" di Shakespeare con la regia di Strehler. Negli scorsi mesi mi sono imbattuta nella monumentale figura di Strehler, grazie alla passione di un amico, e sono stata incantata dalla sua biografia e dalle foto dei suoi spettacoli. Con la mia connessione lenta, non sono mai ruscita a vederne in internet più di qualche spezzone, per cui ho colto con gratitudine l'occasione per prendermi il tempo necessario e scaricare il video.
Sono state quattro ore che mi hanno fulminata: il "Fool" Ottavia Piccolo mi ha lasciata a bocca spalancata, il "Lear" Tino Carraro ha fatto vibrare variazioni di sentimenti in equilibrio tra il bene e il male, i personaggi negativi mi hanno messa davanti ancora una volta all'abisso dell'ipocrisia. Avevo già letto il "Re Lear" qualche anno fa, ma ritrovarlo così mi ha dato una scossa incredibile: l'attualità del genio di Shakespeare mi è apparsa come mai prima avevo colto. Anche in passato ho riso alle sue trovate comiche e pianto per la caduta dei suoi personaggi tragici. Mai però ho avuto come oggi la voglia di mostrare a tutti l'eccellenza: l'accoppiata S & S, Shakespeare e Strehler, partorisce una creatura prodigio, resistente al tempo e allo spazio. Se avete voglia di investire in una banca sicura qualche ora del vostro tempo, trovate qui la prima parte e qui la seconda. Vi garantisco che in questa banca anche dalla crisi più profonda nascono riflessioni che fanno crescere gli interessi del nostro capitale umano!

Non so come andrà il provino, ho visto nomi di persone che conosco e rispetto per la loro esperienza e bravura, per cui non ho grandi aspettative. Sono però felice di essere arrivata fin qui, di aver avuto l'opportunità di farmi penetrare da qualcosa di cui avevo solo il sentore, di crescere un po' conoscendo persone che credono fermamente nell'importanza della cultura e della divulgazione.
Auguro a "Sacrificio" una gestazione piena e serena, un parto che faccia apprezzare la bellezza di certi dolori e una crescita sana e vigorosa. Certo, servono tante energie per produrre i semi futuri e non sempre le coscienze sono terreno fertile. Aprire una nuova strada non è impresa semplice: i rovi pungono e il deserto vuole la sua parte. Ho visto però forza, pazienza e passione, machete sufficiente ad aprire il primo varco!