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martedì 6 settembre 2011

Ho paura Torero

Sono piena di novità da raccontare, ma mi mancano alcune foto promesse dal Tartamarito (sto pensando al licenziamento del fotografo, ma ha un contratto blindato a tempo infinito). Quindi mi accontento di condividere alcune sensazioni di lettura.
Tempo fa Cinciarella, cui ho consigliato di leggere "Confessioni di un ragazzo per bene" di Marino Buzzi (Tufani Editrice), ha rilanciato parlandomi di "Ho paura torero" di Pedro Lemebel (edizioni Marcos y Marcos).
 
Si tratta di un libro ricco di vibrazioni: la musica e la poesia scorrono tra le pagine dando vita a una storia d'amore che vola in alto, senza lasciarsi trascinare a terra dal peso della propria impossibilità.
La Fata dell'angolo è un vaso da cui tracimano i sentimenti, spesso calpestati dalla gente. La Fata è malinconica, sa che deve assaporare ogni piccolo attimo di felicità, sa donare senza chiedere, sa accettare l'ineluttabilità della fine, sa amare senza opprimere.
La storia si svolge nel Chile di Pinochet e il dittatore è uno degli involontari protagonisti di questa storia. L'uomo amato dalla Fata fa parte del Fronte patriottico clandestino che attenta alla vita del tiranno; mentre la sua casa diventa un rifugio per le riunioni di rivoltosi, che lei finge di credere studenti, la Fata continua a ricamare disegni sulla tela e sogni nel cuore. 
Voglio condividere un pezzo di una pagina che mi ha particolarmente toccata:
"E a quel punto scoppiarono a ridere, e risero fino a non poterne più, come se i loro cuori bettessero insieme nel folle raptus di una frenesia vagabonda. Perchè preoccuparsi di quello che sarebbe successo? Perchè piangere per quel che sarebbe venuto dopo, se adesso poteva morire solo guardandolo, solo sentendo la sua mano che le afferrava le spalle con l'affetto espansivo del suo braccio. Il domani rimaneva indietro, nella scia del veicolo in marcia. Il domani lo sognavano loro, viaggiando uniti negli echi delle loro risate, tra i fotogrammi monotoni della città, scialbi fondali del viaggio senza futuro del loro destino."
Inutile rovinarsi l'attimo di felicità pensando al futuro, inutile pensare che le cose andranno male, inutile lasciarsi annientare dalla paura che qualcosa vada storto: la felicità è un attimo breve da non rovinare con il pensiero. L'amore, per le persone, ma anche per le piccole cose che la vita ci mette tra le mani, vola in alto e sta a noi decidere se seguirlo o se restare a terra ancorati alle nostre paure.
 
(Amor) "levis est et habet geminas, quibus avolet, alas;
difficile est illis inposuisse modum"
 
Amore è così lieve e per volare ha ali,
imporre a esse un freno è dura cosa.
 
("Ars amatoria", Ovidio) 

4 commenti:

  1. Non conoscevo questo libro e devo dire che mi hai incuriosita.
    Tra l'altro la casa editrice Marcos Y Marcos pubblica molte belle cose!

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  2. Sei bravissima, bellissime le tue "sensazioni di lettura" e sono molto felice che il libro ti sia piaciuto.

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  3. Grazie per aver partecipato al mio candy-blog, mi dispiace ma non hai vinto, sarà per la prossima volta

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  4. Splendidi i versi di Ovidio. Grazie per la traduzione, il mio latino è oramai un ricordo di altri tempi!

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