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lunedì 3 ottobre 2011

Rifiuti speciali...o speciali (specialissimi) rifiuti...

Sabato ho visto i tanti colori del cielo: il blu del mattino che sfuma nel rosa, l'azzurro intenso che si riflette sul lago, il rosso di sera quando il sole sbadiglia, il nero lavagna della notte su cui un gesso ha tracciato la parentesi della luna che chiude l'inciso di una giornata ricca di incontri ed emozioni.
Voli, non solo della fantasia. Buon viaggio!
A Peschiera in riva al lago, sotto un salice piangente (che secondo me ora ha ritrovato il buon umore), Valentina e la mamma Lucia hanno accolto le cinque volenterose filatrici in divenire.

Valentina e Lucia preparano il nostro angolo sotto il salice
Ci siamo presentate e le strette di mano, forti e sincere, sono bastate a rompere il ghiaccio. Accompagnate dall'esperienza e dalla passione di Valentina, sostenute dai soavi biscotti di Lucia, abbiamo affrontato con entusiasmo la lana gentilmente donataci da Pasqualino (un "pecoro" fortunato che ha trovato un rifugio sicuro dopo esser fuggito alla mattanza pasquale). Un "rifiuto speciale" per la burocrazia; un materiale speciale per chi ci mette le mani e si lascia cullare dal suo calore.
Una nuvoletta caduta nel prato.
Dipanare, cardare, filare con il fuso (la 500) e passare all'arcolaio (la Ferrari dei filatori), arrotolare il filo in gomitoli, doppiarlo, preparare le matasse: attività ripetitive, ipnotiche, che permettono di raggiungere presto un certo automatismo (ok, lo ammetto, relativamente presto rispetto all'eternità). Così la mente si libera e le parole vengono tirate fuori dal filo che si allunga. 
Tutte all'opera!


Notare la perizia della cardatrice automatica!
Ho scoperto così che le donne che ho avuto la fortuna di conoscere hanno in sè i colori del cielo: il blu dei pensieri profondi, il rosa dell'amore per il prossimo e per la natura, l'azzurro dei sogni che si staccano da terra nonostante le zavorre, il rosso delle passioni ravvivate con il mantice della volontà, il nero di qualche pensiero triste che le donne sanno superare aggrappandosi all'appiglio sicuro della luna, che esiste in ogni cielo.
Tentativo di resuscitare il vecchio filatoio di Fanny
 Ho imparato a rendere più sottile il mio filo di lana, ma la cosa più bella di questa giornata è stata intrecciare il filo della mia vita con quello di altre persone, che incontrerò ancora oppure no, ma che hanno lasciato nella tinta della mia matassa una sfumatura allegra e intensa.

Matassa in divenire

Ecco il risultato del lavoro di un giorno: la mia prima matassa. Filato IRREGULAR PLUS, A DUE CAPI, MA MOLTO INDIPENDENTE. Sembra piccola e striminzita, ma se guardate bene vedrete che è gonfia di soddisfazione e di gioia creativa.
 
A casa ho portato un sacco di lana della Larga (che a questo punto vorrei proprio conoscere), un piccolo fuso fatto con un ramo di ulivo e con la terra di Valentina e Lucia (di cui si è impossessata Brugola che ora gioca a filare!!!) e un coccio speciale per i miei lavori, che non sono ancora riuscita a fotografare, ma che trovate qui, sul sito di Valentina. E poi ho imparato come si lavora a costa inglese, grazie a Lucia.
Tornando ho avuto la splendida idea di prender la Gardesana e sono rimasta imbottigliata in un traffico da esodo ferragostano (?!?!?!). Mentre seguivo a passo di lumaca la luna, la radio mi ha mandato una canzone che regalo a chi ha avuto la pazienza di arrivare fin qui con la lettura.


"e avrai discorsi chiusi dentro mani
che frugano le tasche della vita
ed una radio per sentire che la guerra è finita
avrai avrai avrai
il tuo tempo per andar lontano
camminerai dimenticando ti fermerai sognando
avrai avrai avrai
la stessa mia triste speranza
e sentirai di non avere amato mai abbastanza
se amore amore amore avrai"

5 commenti:

  1. Ma che bella esperienza, vorrei provare anche io a filare un giorno o l'altro.
    Mi piace quello che hai scritto sui 'colori delle donne'.

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  2. Ben tornata Tartamaca e che bella esperienza! buona giornata!

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  3. Ma quanto brava sei!? Ti butti in mille attività e ti riesce bene tutto! Hai scritto un post meraviglioso. E vuoi sapere cosa mi è piaciuto di più in quello che hai scritto? Che la tua matassa era a due capi, molto irregolare e... MOLTO INDIPENDENTE. Se i tuoi figli hanno ereditato anche solo metà dei tuoi entusiasmi vedo un bellissimo futuro per loro. A prestissimo.

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  4. Ciao Tartamaca! Che piacere conoscerti!!!
    Forse ci somigliamo un po': tu ti definisci un po' tartaruga e po' lumaca, ed io mi ci ritrovo in questa tua definizione... Solo che mio marito mi ha ribattezzata "diesel".
    Un abbraccio e grazie per questo splendido post.
    lilla

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  5. Che lazzarona che sono....leggo solo ora! Grazie per la bellissima recensione! ora vogliamo vedere le opere finite! Un abbraccio e guarda che ti aspetto al mio paesetto così ti faccio conoscere la Larga e le sue sorelline!

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